Anche i neonati hanno il loro codice fiscale. Tra i diversi adempimenti burocratici che seguono la nascita di un bambino, c’è anche quello di richiedere il suo codice fiscale. Questo costituisce uno dei tanti passi che è necessario compiere per ufficializzare l’arrivo di un nuovo cittadino in Italia.
In questa sede non ci soffermeremo a spiegare cosa sia il codice fiscale e come sia composto: rimandiamo a questa pagina per calcolare correttamente il codice fiscale. Ci concentreremo sulle mosse burocratiche che i genitori devono compiere, per poter ottenere il codice alfanumerico, di cui hanno diritto tutti i cittadini italiani.
Codice fiscale: perché serve subito
Prima ancora che per pagare le tasse e fare la dichiarazione dei redditi, il codice fiscale è lo strumento principale per identificare il singolo individuo nei rapporti con gli enti pubblici e le varie amministrazioni statali. È necessario esserne in possesso per poter effettuare tutta una serie di domande: documenti, certificati ed atti di varia natura.
Il codice fiscale è indispensabile per accettare o rinunciare ad un’eredità. Serve per sottoscrivere i contratti delle utenze elettriche o per chiedere un finanziamento. È lo strumento per riuscire ad ottenere alcune detrazioni fiscali, per versare i contributi previdenziali e per la dichiarazione dei redditi.
Ad attribuire il codice fiscale sono gli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate. Può anche essere attribuito dal Comune di residenza, grazie al flusso di comunicazioni sempre attivo con l’amministrazione finanziaria. Per quanti siano residenti all’estero, l’ufficio di riferimento per ottenerlo è il consolato.
Praticamente, nella maggior parte dei casi, il codice fiscale viene attribuito dai Comuni. Solo in piccola parte viene rilasciato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Nelle grandi città questa tendenza si inverte e la parte centrale la fanno proprio gli uffici del fisco.
Come effettuare la richiesta
Nel caso in cui si voglia inoltrare la richiesta per il codice fiscale di una persona fisica, la pratica deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate utilizzando l’apposito modello-domanda. Questo documento serve per l’attribuzione del codice alfanumerico, oltre che per segnalare le eventuali variazioni rispetto ai dati che sono stati già riportati all’interno del tesserino magnetico.
Tramite questo documento è anche possibile richiedere la correzione dei dati, nel caso in cui questi siano errati o nel caso di un cambio di residenza. È possibile, inoltre, richiedere un duplicato in caso di furto, smarrimento o deterioramento.
Il modello-domanda AA4/8, che serve per richiedere il codice fiscale, è reperibile direttamente sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Deve essere compilato inserendo tutti i dati richiesti, evitando di commettere degli errori o delle omissioni, che potrebbero essere passibili di sanzioni amministrative, che in alcuni casi potrebbero diventare penali.
Una volta che è stato compilato in ogni sua parte, il documento dovrà essere presentato in un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Potrà essere consegnato anche da una persona diversa dal richiedente, purché sia munita di una delega e della copia del documento di identità.
Codice fiscale: cosa fare quando nasce un bambino
Fino a questo momento abbiamo analizzato quali siano gli obblighi ed i doveri legati al codice fiscale. Adesso dobbiamo capire come comportarci dopo che è nato un bambino. È bene premettere che ci sono dei documenti indispensabili ed obbligatori da richiedere dopo il lieto evento, ma alcuni di questi possono essere richiesti in un secondo momento.
Ma a questo punto la domanda che interessa tutti i genitori è la seguente: come si devono comportare con la tessera sanitaria del piccolo, ma soprattutto come si devono comportare in caso di richiesta, smarrimento o furto del codice fiscale?
Partiamo dai primi obblighi che seguono la nascita del bambino. Il primo passo è effettuare la denuncia di nascita: generalmente a questa provvede il neo papà, in tempi relativamente ristretti. Questa denuncia deve essere effettuata entro tre giorni dalla nascita, direttamente presso l’ospedale o la casa di cura dove la madre ha partorito.
Questa denuncia potrà essere effettuata anche presso l’ufficio dello Stato Civile del Comune dove è avvenuta la nascita od in quello nel quale i genitori hanno la residenza, nel corso dei dieci giorni successivi la nascita.
Nel caso in cui la dichiarazione viene effettuata presso l’ospedale, la trasmissione dell’atto al Comune competente, ossia in quello nel quale ha sede la struttura sanitaria, avverrà a cura dello stesso ospedale. Al momento della denuncia di nascita, dovrà essere presentata l’attestazione di nascita rilasciata dalla direzione sanitaria dell’ospedale dove il bimbo è nato. Dovrà essere allegata una copia del documento di identità della persona che sta effettuando la denuncia.
Il rilascio dei documenti
A questo punto il Comune iscriverà il neonato all’anagrafe. Se questo verrà richiesto dal neo papà, verrà rilasciato anche il certificato anagrafico, che attesta la paternità e la maternità. In questo certificato sono contenuti il nome ed il cognome del bambino, oltre alle generalità che sono necessarie per la sua identificazione e che provengono dalla dichiarazione di nascita.
I documenti indispensabili per un bambino, oltre al certificato anagrafico, sono la tessera sanitaria ed il codice fiscale. Questi documenti, oggi come oggi, coincidono. Il passaporto e la carta d’identità possono essere richiesti anche in un secondo momento.
Nel caso in cui la denuncia di nascita di un bambino avvenga presso l’ufficio dello Stato Civile del Comune di riferimento, l’anagrafe nel corso delle 24 ore successive provvede a trasmettere i dati all’Agenzia delle Entrate, che provvederà ad attribuire il codice fiscale.
Il codice fiscale provvisorio
Al momento dell’iscrizione all’anagrafe, il Comune provvede a rilasciare il codice fiscale provvisorio cartaceo, con il quale sarà possibile andare all’Asl e scegliere il proprio pediatra. Il documento cartaceo provvisorio potrà essere utilizzato fino a quando non arriverà la tessera definitiva a casa.
Nel caso in cui la denuncia sia effettuata direttamente in ospedale, è presente uno sportello dedicato al centro nascite, il cui compito è quello di fare da tramite tra Comune e cittadino. Il genitore potrà semplicemente rivolgersi a questo sportello per effettuare la dichiarazione di nascita. Raccolte tutte le dichiarazioni, l’ospedale le invierà direttamente al Comune. Questo, quando arriverà la richiesta di trascrizione dell’atto di nascita, provvederà ad attribuire il codice fiscale.
In ogni caso, il genitore non dovrà fare alcuna richiesta per il codice fiscale. Questo arriverà a casa in maniera automatica, nell’arco di un mese dalla nascita del bambino. Attenzione, però, in alcune regioni i genitori dovranno recarsi personalmente all’Agenzia delle Entrate della propria città, portando con sé il certificato di nascita, e richiedere il codice fiscale compilando l’apposito modulo.
L’Agenzia delle Entrate rilascerà il codice fiscale del bambino in forma cartacea. Successivamente arriverà a casa il tesserino magnetico che, come si vedrà da qui a poco, funge da codice fiscale e da tessera sanitaria.
Codice fiscale neonato – Domande frequenti
Generalmente viene fornito in automatico nel momento in cui si effettua la denuncia di nascita. Ecco come funziona l’attribuzione della tessera sanitaria.
Il codice alfanumerico serve ad ogni cittadino italiano, indipendentemente dall’età, per accedere a qualsiasi servizio, anche per avere il pediatra di fiducia.
Nella maggior parte dei casi a richiederla è il neo-papà. Ecco come procedere.