- Il codice fiscale è composto da 16 caratteri alfanumerici.
- I primi caratteri sono costituiti dalle consonanti del cognome e del nome.
- L’ultimo carattere è un carattere di controllo, per verificare la correttezza della stringa.
Ogni persona è munita di un codice fiscale, che è a tutti gli effetti una targa identificativa, immodificabile che ci segue per tutta la vita, che è costituita da una serie di caratteri alfanumerici.
Il codice fiscale è composto da 16 caratteri. Sono una serie di lettere e numeri, diversi per ogni singola persona: a volte, a prima vista potrebbe sembrare che non sia così, soprattutto per casi di omonimia o se i nomi sono molto simili. Proviamo a fare un esempio:
- Rossi Mario;
- Rossini Mario;
- Rossetti Mario.
Queste persone avranno tutti la prima parte del codice fiscale uguale. I primi sei caratteri saranno: RSS MRA. Cerchiamo di scoprire come, nonostante alcune somiglianze, il codice fiscale è in realtà unico e contraddistingue ogni singola persona.
L’Agenzia delle Entrate per creare il codice fiscale di una persona segue alcune regole ben precise. Si prendono in considerazione le prime tre consonanti del cognome e le prime tre del nome. Questo significa che, nell’esempio che abbiamo portato in precedenza, non vengono tenuti in considerazione la n di Rossini e la doppia t di Rossetti. Che quindi non entreranno nel codice fiscale. La stessa regola vale anche per il nome.
Nel caso in cui dovesse mancare la terza consonante, si andrà a prendere una vocale. Quale? Il procedimento sembra particolarmente complicato, ma in realtà è più semplice di quanto si possa immaginare. Scopriamo come è composto il codice fiscale.
Com’è composto il codice fiscale
Il codice fiscale delle persone fisiche è composto da 16 caratteri alfanumerici. In altre parole è formato sia da numeri che da lettere dell’alfabeto. A stabilire dove debbano essere inserite le lettere ed i numeri sono alcune regole di composizione. I primi 6 caratteri sono sempre alfabetici, mentre il settimo e l’ottavo sono dei numeri.
Il discorso cambia, invece, per le persone giuridiche, il cui codice fiscale è costituito da 11 caratteri tutti numerici. Generalmente corrisponde al numero di Partita Iva che viene assegnato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Rimanendo al codice fiscale per le persone fisiche, la sua sequenza alfanumerica è costituita da nove lettere e sette numeri. I primi tre caratteri alfabetici si riferiscono al cognome, i successivi tre al nome. Ci sono poi due numeri che indicano l’anno di nascita, una lettera che indica il mese, due numeri che indicano il giorno di nascita, che vengono condizionati dal sesso della persona.
Per concludere ci sono tre numeri che indicano il Comune o lo Stato estero di nascita. Il codice fiscale termina con un carattere alfabetico, il cui scopo è quello di fungere da codice di controllo dei 15 caratteri precedenti.
Quali sono le regole di composizione
Nella composizione di questo tipo di codice è necessario seguire delle regole fisse. Ogni singola parte della sequenza ha un proprio specifico criterio.
Partiamo dal cognome. In questo caso vengono selezionate le prime tre consonanti, che verranno inserite all’interno del codice fiscale nello stesso ordine contenuto nella parola. Nel caso in cui dovessero mancare le consonanti, vengono prese le vocali nello stesso ordine in cui compaiono. Nel caso in cui il cognome fosse costituito solo da due lettere, il terzo carattere sarà una X.
Per il nome di battesimo si selezionano le consonanti in ordine di apparizione. Anche in questo caso, se dovessero mancare, si prendono anche le vocali (Paolo diventa PLA). se le consonanti sono più di quattro, si salta la seconda (Francesco diventa FNC).
Codice fiscale: come funziona con la data di nascita
Vediamo, invece, quali sono le regole per gestire la data di nascita, che deve essere inserita all’interno della settima e dell’ottava posizione. Verranno inserite le ultime due cifre dell’anno (il 1981 diventa 81). Il mese, invece, diventa una lettera, seguendo questo elenco:
- A = gennaio:
- B = febbraio;
- C = marzo;
- D = aprile;
- E = maggio;
- H = giugno;
- L = luglio;
- M = agosto;
- P = settembre;
- R = ottobre;
- S = novembre;
- T = dicembre.
Alla decima ed all’undicesima posizione viene inserito il giorno di nascita. Per gli uomini viene inserito quello effettivo (nel caso in cui sia compreso tra 1 ed il 9 del mese, sarà inserito uno zero iniziale). Quando si tratta di una persona di sesso femminile, si aggiunge 40. Questo significa che se una donna è nata il 21 nel codice fiscale ci sarà la cifra 61.
Il luogo di nascita
Dalla dodicesima alla quindicesima posizione è riportato il luogo di nascita. Questo dato copre quattro caratteri. Nel caso in cui il diretto interessato sia nato in Italia viene inserito il codice catastale del Comune (quello di Roma è H501).
Per coloro che sono nati all’estero, si inserisce il codice identificativo dello Stato estero di nascita: sono tre cifre, precedute dalla Z.
L’ultimo carattere del codice fiscale
L’ultima posizione è un semplice carattere di controllo, serve per appurare che il codice contenuto sia corretto. Viene generato da un algoritmo.
Il sistema è abbastanza complesso e dovrebbe evitare che due persone abbiano lo stesso codice fiscale. A volte, però, può anche accadere: questo particolare fenomeno si chiama omocodia.
Per evitare che questo accada l’Agenzia delle Entrate, in fase di attribuzione del codice fiscale alla seconda persona, sostituisce uno o più caratteri numerici, a partire da quelli più a destra con delle lettere.
Codice fiscale – Domande frequenti
In alcuni casi le prime lettere possono essere identiche, per esempio se il cognome è molto simile. In ogni caso il codice fiscale è unico per ogni contribuente.
No, perché l’Agenzia delle Entrate può modificarlo anche in caso di omocodia, in modo da renderlo differente dal primo.
C’è una piccola differenza nel gestire la data di nascita. Per le donne, viene aggiunto un 40 al giorno di nascita. Chi è nato per esempio l’11 del mese vedrà il numero 51.